#1075 — Scorrettezza nei confronti di una donna incinta
Buongiorno, ieri sono stata in comune per prericonoscimento figlia in quanto non essendo sposati, io e il mio compagno, e dovendo io avere il cesareo, ci hanno consigliato così.
Premesso che anche le mie amiche del corso preparto hanno fatto la medesima procedura, senza alcun problema e fornendo la medesima mia documentazione (attestazione stato gravidanza e ultime visite fatte all'ospedale che attestano la settimana specifica di gestazione e data presunta del parto), e oltre al fatto che la mia pancia di 9 mesi era palesemente visibile, sono stata gestita da (omissis) allo sportello (omissis) del tutto privo di empatia, incapace di comunicare con il pubblico, figuriamoci con una donna in attesa.
Ribadiva che la mia documentazione non fosse sufficiente e che avrei dovuto contattare il ginecologo, come se fosse a mia disposizione. Il. Tutto con dei toni assurdi. Alla fine ho contattato una mia collega che il 18 maggio aveva fatto lo stesso atto e (omissis) ha riscontrato che effettivamente la ragazza era stata servita con la stessa documentazione che stavo fornendo. (omissis) anzicche chiedere scusa si è (omissis) e ha detto che non voleva continuare l'operazione, senza nemmeno salutare. È venuto poi (omisss) che con cortesia e professionalità ha completato il tutto.
Trovo questo atteggiamento già assurdo di per sé ma ancora più paradossale nei riguardi di una donna incinta, mi è stato addirittura detto: "chi mi assicura che il bambino non l'hai perso..."
Sono davvero basita.
Risposta
Gentile cittadino, in merito alla sua segnalazione 1075 le comunichiamo quanto segue:la dott.ssa Cristina Adulti (direttore dello Sportello Unico) ci ha inviato la seguente risposta che le inoltriamo.
Gentilissima,
premesso che ci dispiace per i problemi di comunicazione che si sono verificati nel momento in cui è venuta per effettuare il riconoscimento del nascituro e ci scusiamo se non siamo stati sufficientemente chiari nello spiegarle subito quale dovesse essere la documentazione necessaria per procedere.
Il collega, al momento in cui lei ha esposto i primi documenti medici, datati novembre scorso, ha ritenuto di chiederle, in base alle indicazioni dell'ufficio, delle certificazioni più recenti e complete di tutti i dati necessari e opportuni. In questi casi, infatti, un certificato medico preciso è senz'altro auspicabile e anche l'ecografia (che lei ha mostrato) non è un documento accettabile per questo tipo di pratica.
Con l'espressione "chi mi assicura che il bambino non l'hai perso..." il collega, sicuramente in modo sintetico e semplicistico, voleva soltanto spiegarle che la documentazione, possibilmente recente e con determinati contenuti, serve per escludere due possibili stati di gravidanza successivi che possono eventualmente creare dei problemi in ordine alla paternità.
Quando lei ha successivamente mostrato la certificazione del 18/05 u.s. (anche la sua amica aveva presentato analoga certificazione datata 16/05) i colleghi hanno ritenuto poter procedere, ma visto che, con il collega che l'ha accolta era compromessa la serenità necessaria per raccogliere una dichiarazione così importante e delicata, per voi e vostro figlio/a, ha ritenuto giustamente di far redigere l'atto da un altro Ufficiale di stato civile.
Certamente noi abbiamo l'obbligo di procedere ma, per la tutela in particolare dei soggetti coinvolti negli atti di stato civile, abbiamo anche il dovere di essere certi di procedere con i necessari presupposti e dopo le verifiche opportune.
Cogliamo l'occasione per porgerle i nostri più sinceri auguri per il prossimo lieto evento.
Dott.ssa Cristina Adulti
Direttore Sportello Polivalente, Archivio e Protocollo
Comune di Arezzo
0575 377115
c.adulti@comune.arezzo.it
Stato della segnalazione | Completata |
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Argomento | comunicazione |
Inserita tramite | inserita Online |
Inserita il | 27/05/2023 |
Data chiusura |
01/06/2023 |